Come scrivere un articolo: tre errori da evitare assolutamente

come scrivere un articolo penna rossa
Scrivere un articolo può presentare insidie e difficoltà. In questo articolo approfondisco tre errori madornali che non dovrebbero mai essere commessi.

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Capire come scrivere un articolo è una faccenda complessa, che riguarda soprattutto il corretto utilizzo di termini comprensibili, l’attenta organizzazione dei contenuti e la capacità di risultare autorevole.

Io ho imparato (e imparo tutt’ora) grazie alla pratica, da oltre dieci anni. Questo per dire che si tratta di un processo a lungo termine che deve portare, alla fine, ad avere un solo obiettivo: dare informazioni senza annoiare, ma anche senza dire troppe scemenze.

Una delle cose più importanti, quando si scrive un qualsiasi contenuto sul web, è quello di non commettere alcuni errori grossolani. Perché puoi anche scrivere bene, e trattare un argomento interessante. Però stai sicuro che se compi anche uno solo degli errori che ora ti illustro, il risultato finale non sarà buono.

Il segreto per scrivere un articolo illeggibile? Usare parole pretenziose

Girando sui social mi capita spesso di leggere gli estratti di articoli pubblicati sui siti più disparati. E tra le cose che mi mandano più in bestia c’è l’utilizzo senza senso di parole che non possono che suonare come pretenziose. Ecco, questo è un errore che a quanto vedo fanno in molti – e ovviamente lo facevo anche io agli inizi, ben inteso. Non so perché ci si comporta così, forse per darsi un tono o far vedere che la si sa davvero lunga. In molti manuali di scrittura o libri del genere, viene sottolineato che il voler inserire paroloni a qualsiasi costo è una questione di insicurezza.

In ogni caso, di che parole sto parlando? Ecco un breve elenco dei termini che vedo di più in giro:

  • Metatestuale
  • Seminale
  • Respingente
  • Didascalico
  • Derivativo

Che caspita significano queste parole? O meglio, so che significano, ma perché appesantire un articolo con termini del genere? Gli unici risultati che si ottengono usando queste voci sono:

  • La gente potrebbe non capire il senso di una o più frasi
  • Tutto il discorso assume un tono troppo formale
  • Fai capire al lettore che te la stai tirando alla grande

L’unico caso nel quale è ammissibile usare queste parole, tutto sommato, è quando si conosce alla perfezione il proprio target, e si sa con certezza che può comprendere tutti i termini (senza giudicarti un mezzo pallone gonfiato). Ma anche in queste occasioni, bisogna fare attenzione e capire se il tema che si sta trattando può avere una qualche correlazione col tono che si usa. Perché se si sta parlando di un libro di poesie, su un sito di appassionati di letteratura, forse ci può anche stare. Se si parla di un videogioco, su un sito generalista, magari no.

Come evitare questo errore

La prossima volta che ti viene di scrivere una di quelle parole che ho elencato sopra, fermati un attimo e pensa bene a quello che vuoi dire veramente. Perché inserire termini astrusi non aumenta la qualità del tuo testo, né la considerazione che i lettori hanno di quello che scrivi.

Ecco alcuni esempi per eliminare i paroloni dai tuoi testi:

  • Si tratta di un film fortemente seminale = Questo film è un forte punto di riferimento
  • Una serie TV chiaramente derivativa = Una serie TV che prende chiaramente spunto da altre produzioni
  • Senza dubbio un videogioco didascalico = Un videogioco che riesce a insegnare qualcosa, senza dubbio

E via di questo passo.

sei i tuoi lettori fanno così dopo aver letto un tuo articolo, c’è qualcosa da cambiare

Come iniziare un articolo in maniera noiosa: fuffa e giri di parole

Rileggi l’inizio di questo post:

Capire come scrivere un articolo è una faccenda complessa, che riguarda soprattutto il corretto utilizzo di termini comprensibili, l’attenta organizzazione dei contenuti e la capacità di risultare autorevole.

In meno di 30 parole (che è già un periodo piuttosto lungo, ma ogni tanto può andare), ti anticipo tutto quello di cui parlo nell’articolo. Così tu, utente che sei capitato per caso su questo blog, puoi decidere se continuare a leggere o no.

Evitare la fuffa e le frasi poco incisive all’inizio di post per blog e articoli è una cosa essenziale, perché ti consente di avere un minimo di controllo sul percorso che il lettore fa all’interno della pagina. Il ragionamento è semplice: se chi legge non trova la risposta che sta cercando nelle prime due righe, inizierà a vagare per l’articolo. E facendo ciò, si soffermerà – se va bene – solo su sottotitoli, didascalie delle immagini e citazioni.

In questo modo non solo verrà letta esclusivamente una piccola parte del testo (cosa che avviene comunque in ogni caso), ma si rischia di sacrificare i messaggi che si ritenevano davvero importanti. Nel senso: se io voglio che il lettore legga il primo paragrafo, perché è lì che ho inserito il messaggio che mi preme far leggere, è lì che lo devo portare. E posso fare questo solo con un inizio che sia incisivo.

È un concetto che rientra anche nell’organizzazione dei contenuti a “piramide rovesciata”, di cui ho parlato nell’articolo dedicato a come scrivere recensioni per prodotti e servizi di ogni tipo.

Come evitare questo errore

Per evitare di appesantire il proprio articolo con un inizio pieno di fuffa e parole inutili, è possibile ricorrere a un piccolo trucchetto. Devi pensare al titolo come a una domanda. Anche se non è posto in questa formula. Nel caso di questo post, potremmo rigirare così il tutto:

Come scrivere un articolo e quali sono gli errori da evitare assolutamente?

Il tuo obiettivo, quindi, è rispondere a questa domanda nelle prime due, tre righe al massimo. Non devi fornire una risposta completa, ma un’anticipazione dei temi che poi riprenderai con tutta calma nel resto del testo.

Attenzione, però: non è detto che tutti gli articoli debbano cominciare così. Nel caso delle recensioni e degli editoriali, ad esempio, si può pensare anche a un approccio più vago. Se scrivi un articolo di cronaca, una news di tecnologia o rilanci una dichiarazione, invece, potresti seguire questo metodo.

Dare l’impressione di non sapere di cosa si sta parlando

Comprendere come scrivere un articolo vuol dire anche rendersi conto che molte volte non si avrà la minima idea di quello che si andrà a scrivere. Se sei un articolista, ad esempio, prima o poi sarai chiamato ad avere a che fare con temi su cui sarai meno preparato. È normale.

Spesso questa poca preparazione porta però ad attuare i due stratagemmi (sbagliati) che ho illustrato in precedenza. I ragionamenti che possono venire alla mente sono:

  • So poco dell’argomento, quindi utilizzo paroloni per sviare l’attenzione, fare capire che ne so qualcosa e sfangarla così
  • So poco dell’argomento, quindi inizio un giro di parole micidiale per aumentare la misura del testo, e arrivare comunque ad avere un contributo abbastanza lungo

Ecco, queste due cose sono super sbagliate, e penso di avere già spiegato perché.

Si dà l’impressione di non sapere di cosa si sta parlando anche quando si fanno affermazioni troppo nette, senza supportarle da fonti autorevoli o dati concreti. A meno che tu non stia scrivendo un editoriale, non bisogna mai lanciarsi in frasi nette e giudizi impietosi. Perché poi la gente potrebbe commentare, e tu non avresti modo di rispondere in maniera adeguata. E dovrai arrampicarti sugli specchi. E non è una cosa piacevole.

Come evitare questo errore

Risultare credibile anche quando non si conosce il tema che si trattando è una cosa che si impara col tempo, c’è poco da fare. Ci sono, però, alcuni consigli che mi sento di dare:

  • Quando puoi, usa il condizionale al posto del presente
  • Non essere mai netto in giudizi e considerazioni. Aggiungi costruzioni come “sembra che”, “nella maggioranza dei casi”, “almeno in questo caso”
  • Attieniti il più possibile alla fonte originale, e anche se hai un minimo dubbio, fai una breve ricerca. Google è tuo amico
sperando che i tuoi lettori non arrivino a questo punto

Questi sono alcuni dei miei consigli su come scrivere un articolo per blog o siti di qualsiasi tipo. Ovviamente di errori da evitare ce ne sono tanti altri, e sicuramente ne compio anche io, almeno ogni tanto. Diciamo che, però, evitando questi difetti già si è a buon punto.

Tu che dici? Quali sono le tue tecniche per scrivere dei buoni contenuti, magari ben digeribili dai motori di ricerca?

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