Ijob, una nuova opportunità per freelance e professionisti online

Ijob, progetti per freelance
Una nuova piattaforma online che offre progetti per freelance e consente di trovare il professionista che cerchi per i tuoi lavori. Vediamo com’è.

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Da qualche tempo a questa parte le piattaforme in stile Fiverr spuntano un po’ come funghi. Si tratta di una (buona) tendenza che sta investendo anche il nostro paese. Tra queste c’è Ijob, che si propone con alcune caratteristiche che possono risultare interessanti per i professionisti in cerca di nuove commesse.

Vediamo di che si tratta.

Ijob: progetti per freelance da acchiappare al volo

Come funziona Ijob? Si tratta in sostanza di un marketplace dove domanda e offerta possono incontrarsi in maniera piuttosto semplice. I committenti hanno la possibilità di assumere liberi professionisti per portare a termine un qualsiasi tipo di progetto. Tra le categorie, ad esempio, ci sono dei grandi classici come:

  • Design di loghi;
  • Sviluppo di siti web;
  • Copywriting;
  • Creazione di musica;
  • Scrittura e traduzione:
  • Stesura di piani di digital marketing.

E via di questo passo. Allo stesso tempo, i freelance possono mettere su il proprio business creando delle pagine personali.

Tra le categorie c’è anche quella dedicata al Lifestyle. Una scelta originale e che non è presente su tutti i marketplace di questo tipo. In sostanza ci trovi professionisti che possono aiutare nella scrittura di libri sulla crescita personale, fotografi che scattano istantanee particolarmente artistiche e cose del genere.

Ogni potenziale cliente può contattare il freelance prima di acquistare i servizi. La piattaforma include infatti una chat integrata, che consente di mettersi d’accordo ancora prima di prendere impegni. Una feature interessante e che snellisce di molto i tempi di negoziazione.

Le categorie dei progetti di Ijob
su Ijob sono presenti progetti di ogni tipo, compresi quelli dedicati al Lifestyle.

Perché potrebbe interessare a professionisti freelance?

Nel mio articolo dedicato ai siti per freelance, cercavo di spiegare che il modello Fiverr ha sicuramente i suoi lati positivi. Puoi fissare tu il prezzo dei tuoi servizi, illustrare nel dettaglio cosa offri, attivarti per arrivare esattamente al target che ti interessa. Solo che, almeno sulle piattaforme internazionali, la concorrenza è spietata. Ci vuole un bel po’ di fortuna e costanza per riuscire ad accaparrarsi i primi clienti. E non è detto che l’impegno basti, specie in particolari settori.

Il vantaggio di marketplace come Ijob al momento mi sembra questo. C’è poca concorrenza, quindi è potenzialmente più facile attirare clienti. La piattaforma offre anche dei servizi che possono accrescere la propria presenza online. Ad esempio, è possibile acquistare dei mini pacchetti promozionali, che ti consentono di mettere in evidenza i tuoi servizi sulla pagina principale del sito.

Devi considerare, poi, la questione dei livelli del tuo account. In buona sostanza, si tratta di un meccanismo che premia i professionisti più costanti, che sono da tempo sulla piattaforma e hanno portato a termine molti lavori. Più guadagni, e più hai diritto a maggiori benefici. Ad esempio, puoi richiedere remunerazioni superiori, inserire servizi aggiuntivi, riconoscere una percentuale minore alla piattaforma stessa.

È un meccanismo già visto su altre piattaforme di questo tipo (Upwork una volta funzionava così, adesso sinceramente non saprei), che può avere i suoi lati positivi.

vantaggi ijob
i vantaggi offerti da Ijob, secondo Ijob.

E chi compra, invece, che vantaggi ha?

Caratteristiche interessanti sono presenti anche per chi compra. Tutto il processo di interazione col freelance mi sembra fluido e ben fatto. Si può comunicare facilmente e senza tanti problemi. Il processo, a grandi linee, funziona così:

  • Scegli la categoria che ti interessa;
  • Clicca sull’inserzione che ti pare più accattivante;
  • Contatta il professionista, per richiedere maggiori informazioni;
  • Oppure acquista direttamente il servizio, magari aggiungendo qualche prestazione supplementare.

Dopo aver ordinato il servizio, il freelance inizierà a lavorarci su. Quando sarà pronto, il cliente riceverà una apposita comunicazione, e potrà valutare il lavoro svolto. Se le parti sono soddisfatte, il processo si chiude e tutti sono contenti.

C’è da sottolineare, infine, che Ijob non obbliga a sostenere costi aggiuntivi oltre a quelli necessari per pagare il freelance. Mi pare sia una caratteristica piuttosto unica, e sicuramente vantaggiosa.

A livello di soldi, come funziona?

Più o meno come altri servizi del genere. Da freelancer, decidi tu il prezzo dei tuoi servizi. Sia che si tratti della scrittura di copy, di un progetto di design o dello sviluppo di un sito web. All’inizio, non potrai richiedere cifre superiori a una certa soglia. Almeno fino a quando non avrai completato ordini per un valore di € 500 in 30 giorni e non registrerai una reputazione superiore al 90% (la reputazione sarebbe il feedback ricevuto).

Nei primi tre dei quattro livelli di account previsti, la percentuale che dovrai riconoscere alla piattaforma è del 13%. Poi scende al 10%. Quindi calcola anche questo fattore quando decidi il prezzo dei tuoi servizi.

I responsabili della piattaforma si occupano della gestione dei fondi. Fino a che il lavoro non viene consegnato, e il cliente non conferma di essere soddisfatto, non potrai avere accesso ai soldi, come in qualsiasi altro marketplace di questo tipo. Si tratta di un meccanismo che tutela sia clienti che i freelance, e in sostanza dà un segnale della serietà del servizio.

la schermata di selezione dei progetti di Ijob.

Dovrei fidarmi di questa piattaforma?

Non è tanto un discorso di fidarsi o meno, ma di opportunità. Se sei da poco sul mercato, e in generale ti sei affacciato adesso su internet, secondo me un tentativo si può fare. È uno dei tanti modi che hai a disposizione per crearti un lavoro online.

Conviene sempre smuovere le acque, lasciare aperte tutte le opzioni possibili. Considerando pure che su Ijob non si pagano canoni di partecipazione, e che non ci sono gettoni per entrare nei progetti (meccanismi un po’ folli che ho visto su altre piattaforme, anche nel panorama italiano). Devi solo spendere del tempo per creare un pacchetto accattivante e farti conoscere. Non è poco, lo so, ma almeno non devi sborsare moneta sonante.

Un po’ come fatto da altre piattaforme, Ijob tenta quindi di portare un nuovo approccio alla gig economy. Un approccio che tenta di dare un minimo di potere decisionale a designer, copywriter, video maker e così via. Il senso sembra essere: noi ti diamo la piattaforma, sta a te riempirla con cose che interessino davvero.

Pertanto, si può sicuramente dare un’occhiata a questo nuovo servizio. Tentare nuove strade per avere successo nel lavoro non è mai tempo sprecato.

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