SEO copywriting: guida (non) definitiva per clienti spaesati

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Dice: voglio un testo ottimizzato SEO. Ma che significa? E chi sarebbe questo SEO copywriter? In questa guida cerco di dare risposta a queste e altre domande esistenziali.

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Ci sono 23 milioni di risultati su Google che parlano di SEO copywriting. Era necessario anche il mio articolo? No, non lo era per niente. A meno che tu non voglia sapere in parole povere – molto povere – solo quello che ti deve interessare della faccenda.

Così, la prossima volta che ti servirà un copywriter per il tuo sito, avrai un minimo di comprensione in più, e potrai chiedere e ottenere quello che vuoi davvero.

dadi guida seo copywriting
questa è l’immagine stock per antonomasia di ogni articolo che parla di SEO. La dovevo mettere anche io

Come funziona Google?

Risposta breve: come un vecchio saggio che legge in braille

Risposta lunga: cos’è Google già lo sai, lo usi ogni giorno. Tu gli domandi cose, lui ti risponde quasi sempre bene. Ma come ci riesce? Lascia stare algoritmi e cose del genere e senti qua: immagina che il motore di ricerca sia un vecchio saggio, seduto per terra in cima a una montagna sperduta. E fuori dalla sua baracca ci sono file e file di persone, che aspettano perché lui sa la risposta a ogni domanda.

C’è un problema però: il saggio è cieco, e può leggere solo testi in braille, il sistema di scrittura dei non vedenti. E quindi il saggio, per ogni domanda posta, deve scovare nei suoi libri la risposta migliore, basandosi sulle parole più importanti che riesce a intuire nei vari testi.

Google fa lo stesso: a ogni domanda, come il saggio, parte alla ricerca della risposta migliore. Ma visto che non può leggere come leggiamo noi, o vedere le immagini come le vediamo noi, va alla ricerca di frammenti di testo che lo aiutano a trovare quello che cerca. Prima mette insieme tutte le risposte, e poi le elenca in ordine di importanza, secondo i criteri che lui ritiene siano più utili per chi ha posto la domanda. Così ogni omino che si reca a supplicarlo può essere certo di trovare quello che cerca. Dai giochi per bambini ai video zozzi: il saggio non giudica, il saggio dà risposte.

Cos’è il SEO copywriting?

Risposta breve: scrivere libri da far leggere al vecchio saggio cieco

Risposta lunga: il SEO copywriting è la scrittura di copy che punta a ottimizzare al massimo i testi da un punto di vista SEO. SEO è acronimo di Search Engine Optimization, ovvero ottimizzazione per i motori di ricerca. Non c’hai capito niente? Immagina sempre Google come un vecchio saggio. Un vecchio saggio che legge libri in braille. Il SEO copywriter è l’autore di questi libri.

Ti ricordi che fa il saggio? Per ogni omino che viene a chiedergli qualcosa, scava tra testi di ogni tipo per dare le risposte migliori. E per essere “migliore”, una risposta deve avere delle caratteristiche ben precise. Deve essere scritta bene, senza dubbio, e deve essere utile. Per decidere quale risposta mostrare prima delle altre, il saggio si basa su alcuni parametri, più o meno segreti, e grazie a questi stila un ordine.

Seguendo le regole del SEO copywriting, quindi, si arriva a realizzare testi ottimizzati che possano essere identificati dal motore di ricerca come le soluzioni migliori alle determinate domande degli utenti. Vedi i siti che escono sulla prima pagina di ricerca appena cerchi qualcosa? Ecco, quelle sono le risposte migliori, e il SEO copywriting (ma non solo lui) serve a farti arrivare là.

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praticmente lui sarebbe Google, secondo il mio ragionamento

Com’è un testo ottimizzato SEO?

Risposta breve: se tutto va bene, niente di che

Risposta lunga: un testo ottimizzato SEO, se fatto bene, non ha niente di particolarmente strano. Se forzato, o scritto semplicemente male, verrà letto con fatica. E il vecchio saggio (o Google, fai tu) non vuole dare risposte che si leggono con fatica, oppure che sono poco utili o – peggio – ingannevoli.

E quindi un testo ottimizzato secondo le regole del SEO copywriting è un testo scritto bene, per prima cosa. Scendendo su un piano leggermente più tecnico, i contenuti di questo tipo mirano a esaltare determinate parole – dette parole chiave. Perché? Per farle risaltare all’attenzione del vecchio saggio. Che attraverso le parole chiave, in primo luogo, capisce di che parla un testo. E in secondo luogo, collegandole al resto delle frasi, comprende se il testo è di valore, se ha una qualche utilità per i lettori e via dicendo.

La bravura del SEO copywriter sta proprio nel portare a termine tutto questo discorso di ottimizzazione senza dare nell’occhio. Offrendo cioè un testo scorrevole, utile al lettore e ben comprensibile dal motore di ricerca. Si può sintetizzare tutto così:

la voce di Google è la voce di Dio (in qualche modo)

Quando fai le cose per bene, nessuno sospetterà che tu abbia fatto realmente qualcosa

Con il SEO copywriting arrivi dritto nella prima pagina di Google?

Risposta breve: nah. A volte sì però

Risposta lunga: nel mondo di internet non ci sono ricette facili. Non ci sono procedure da seguire punto per punto, che ti danno un risultato assicurato. E vale anche per il SEO copywriting. Un testo può essere ottimizzato quanto vuoi, ma ciò non garantisce che arriverà sulla prima pagina di Google.

Entrano in gioco, infatti, tanti altri fattori. Come la SEO, che non è legata ai contenuti del sito, quanto alla sua struttura. Oppure l’autorevolezza del sito stesso, e quindi quanto si sono dimostrate utili le informazioni date nel corso del tempo. Appunto, il tempo: specie se vuoi posizionare il tuo sito per parole chiave con grande concorrenza, dovrai attendere prima di poter cantar vittoria. E cosa puoi fare, allora? Si torna sempre là: offri utilità. Scrivi post accattivanti sui social network, crea un bel sito che si può usare facilmente sullo smartphone, fatti conoscere online. E, ovviamente, sfoggia dei testi ottimizzati per la SEO.

Così, forse, puoi arrivare sulla prima pagina di Google. E anche se ci arrivi, puoi sempre uscirci. E poi rientrarci. È una guerra, sappilo.

Emh… si dice il SEO o la SEO?

Risposta breve: la SEO. A meno che…

Risposta lunga: Ci siamo passati tutti, nessuna vergogna: si dice la SEO, perché traducendo dall’inglese Search Engine Optimization esce fuori Ottimizzazione per i Motori di Ricerca, che va al femminile.

Ma c’è un ma. Nell’ambiente dell’internet, il professionista che si occupa di ottimizzare la struttura dei siti per renderli più digeribili da Google e compagnia si chiama – per abbreviare – SEO. In questo caso, quindi, si può anche dire il SEO, ma è riferito al professionista, non alla pratica in sé.

Poi insomma, ognuno fa un po’ come gli pare, come il VAR o la VAR (si dice il VAR, se proprio vogliamo dire le cose come stanno).

Perché questa guida non è definitiva?

Risposta breve: perché il vecchio saggio cieco cambia spesso idea

Risposta lunga: torniamo all’idea che Google sia un vecchio saggio. Legge e dà risposte. Solo che a furia di fare così, diventa sempre più bravo, sempre più astuto. Una volta, per capire bene di cosa parlava un testo, aveva bisogno di leggere tante volte la stessa parola. Oggi non fa più così.

Ripetere a caso parole chiave nei propri testi non è più ricetta per il successo. Anzi, può portare anche a penalizzazioni. Calcolare la densità delle keyword primarie e secondarie è ancora una pratica valida, ma anche questa sta perdendo importanza. I legami semantici, i testi ben scritti, i contenuti utili, questo cerca il vecchio saggio.

Per questo ti dico che questa guida non è definitiva: tra qualche tempo, Google potrebbe rilasciare un mega aggiornamento che potrebbe scombussolare tutte le pratiche SEO ora considerate affidabili (come è già accaduto più volte in passato, peraltro). E tutti noi professionisti della parola (e non solo) dovremo andargli dietro, cercando di capirci qualcosa.

prima pagina google seo
non un motore di ricerca, ma un campo di battaglia

Spero che questa guida ti sia stata di un qualche aiuto. E se hai ancora qualche dubbio, contattami pure!

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