Di cosa parla questo articolo?
Lavoro da casa al computer da quasi dieci anni, e quindi penso di avere un minimo di esperienza in materia. Quando ho iniziato, tanto per capirci, non si parlava di intelligenza artificiale, Twitter si chiamava ancora Twitter e ho la pericolosa tentazione di dire che forse il mondo era un posto migliore (che sia vero o no è un altro discorso).
Tutto ciò mi rende senza alcun dubbio e discussione degno di avvisarti su cosa non dovresti fare quando sei al PC a lavorare. Consigli che possono rendere le tue giornate più sopportabili e, nel lungo periodo, mantenere sostenibile una carriera portata avanti dalla tua casetta.
Non fissare orari e limiti
Quando si pensa al lavoro da casa una delle prime cose che possono venire in mente è: “bello, posso scegliere io quando lavorare!” Cosa che è giusta fino a un certo punto, per tutta una serie di motivazioni:
- Se collabori con clienti che seguono orari d’ufficio, finisci per accodarti a quegli orari. Per dire, se sei un copywriter che scrive contenuti per siti e portali vari, devi un po’ adeguarti all’attività della redazione, perché se ti assegnano un articolo e l’editor che ti segue c’è solo fino a metà pomeriggio, finisci per lavorare fino a metà pomeriggio
- Se devi rimanere in contatto continuo con altri colleghi, ad esempio un project manager dello studio di traduzioni con il quale collabori, finirai per rispettare i suoi orari, non i tuoi
Tutto questo non deve distogliere dalla questione principale, che è questa: devi fissare limiti ai tuoi orari di lavoro, in qualunque caso. Essere attivo dieci ore ogni giorno solo perché puoi e non devi timbrare il cartellino è una tentazione fortissima quando si è in smart working, ma così farai poca strada. Ti ritroverai in poco tempo a essere totalmente bruciato.
Come si evita questo pericolo? Andiamo al secondo punto.
Non avere un piano
Se lavori in ufficio, in negozio, in fabbrica o dove sai tu la vita è scandita da quello che ti dicono di fare gli altri. Arrivi, stai lì fino all’orario che devi, vai a casa. Lavorare da casa al computer è invece una cosa piuttosto diversa. Potresti farlo nel cuore della notte, mezzo nudo, sul gabinetto, mangiando un wurstel crudo (che porcheria). Oppure potresti vantarti di farlo in spiaggia, in montagna, alla Maldive.
La libertà pressappoco totale però è un’arma a doppio taglio. Perché se non hai un piano, non vai da nessuna parte. Non è che ogni volta puoi pensare di lavorare a orari diversi, in posti diversi e contesti diversi. Secondo me non si può, almeno. Quindi, cerca di studiare un piano da seguire quasi ogni giorno, che sia sostenibile e aderente alle tue necessità. Del tipo:
- Addormentati/svegliati sempre alla stessa ora
- Dividi la giornata in almeno due momenti, prima e dopo pranzo
- Prima di ogni giorno, fissa degli obiettivi da raggiungere. Obiettivi facili, che sai bene di riuscire a centrare, così sarai più soddisfatto una volta che li avrai portati a casa
- Dopo che hai finito di lavorare (sempre alla stessa ora, ogni giorno), basta. Leggi le mail che ti manda qualche collega che rompe, se vuoi, ma rispondi il giorno dopo. Quando hai finito, hai finito.
Senza un piano, senza riferimenti da seguire, ogni giorno improvvisi. Questo porta stress, odio generalizzato verso il mondo e, in ultima analisi, voglia di mandare tutti a quel paese.
Non prendersi cura della propria salute fisica
Questo punto l’ho vissuto in prima persona, ne ho parlato nell’articolo sulla tendinite che mi ha colpito qualche anno fa. Perché scrivevo su una tastiera troppo piccola, per ore e ore al giorno, senza preoccuparmi della mia salute fisica. Per essere una cosa che si fa da seduti, infatti, lavorare da casa al computer può scassarti il corpo in differenti modi:
- Problemi alle articolazioni e alle mani – tendiniti, strappi, sindrome del tunnel carpale
- Problemi di circolazione alle gambe – edemi, linfedemi, vene varicose
- Problemi agli occhi e alla vista – in parole povere, diventi cecato (senza però il divertimento di altre attività che rendono altrettanto cecati, così dicono)
- Problemi alla schiena – per alzarti dalla sedia o dal letto ci vogliono il cric o altri metodi non convenzionali
Insomma, c’è un po’ di tutto. E visto che molto probabilmente sei un libero professionista e non puoi permetterti giorni di malattia, faresti bene a cercare di evitare tutte queste problematiche in un modo o nell’altro. Come si fa? Andiamo al punto successivo.
Non avere l’attrezzatura giusta
Per lavorare da casa al computer serve un computer, questo mi pare abbia senso. Però per fare le cose per bene è necessario concentrarsi sui vari dettagli, come ho già detto in questo articolo. Facciamo un breve riepilogo:
- PC – non serve un computer potente, te la puoi cavare con poco. Però forse potresti investire su un monitor bello grande, così da avere lo spazio di lavoro che ti serve. Se sei con un portatile, spendi per un modello con una tastiera decente
- Mouse – potresti provare un mouse verticale, a meno che non alterni il lavoro a sessioni di gioco in multiplayer
- Sedia – ergonomica, con cuscino lombare, così la schiena ringrazia
- Scrivania – magari puoi optare per uno di quei modelli che si alzano e si abbassano così puoi lavorare un po’ in piedi
Con l’attrezzatura giusta il lavoro da casa diventa più semplice e meno doloroso.
Non avere le motivazioni giuste
Arriverai a un certo punto dove magari fuori splende il sole, fa caldo, tutti si divertono e tu vorresti andare a raccogliere margheritine. E chi ti impedisce di farlo? Non hai un capo che ti sorveglia, suppongo tu sia in possesso delle chiavi di casa tua e sappia dove andare per svagarti un po’. Qui ti chiederai perché cavolo stai lavorando, e la tentazione di non doverlo fare sarà forte. In fondo, basterebbe spegnere il computer.
Il punto è che per lavorare da casa al computer serve grande disciplina e motivazione. Devi settare il giusto mindset, capisci.
All’inizio forse no: magari stavi cercando un lavoro online da tempo, sei a corto di soldi e vuoi solo riempire il salvadanaio. Se le cose vanno bene, però, dopo un po’ magari la motivazione scende, inizi a pensare che anche lavorando un po’ di meno non è che finisce il mondo. Cosa che è giusta, ma ancora una volta è necessario avere un piano: cerca di capire qual è il livello che ti permette di guadagnare abbastanza da poter campare come vuoi tu.
Se tutto va come deve andare, arriverai al punto dove potrai scegliere di non lavorare troppo per spomparti dopo un mese e non lavorare troppo poco per morire di fame. Se riesci a trovare un equilibrio, il più è fatto. Si tratta di un “se” piuttosto grande, ma vale la pena provarci.
Articoli correlati
Sai che forse potrebbero interessarti anche questi post?
Senza lavoro, che fare? Come tirarsi su quando si è a terra
Quando un freelance non lavora può andare incontro a processi psicologici piuttosto nocivi: riuscire a gestire questi momenti complessi nel migliore dei modi può fare la differenza.
5 attrezzi del mestiere per scrittori freelance che lavorano da casa
Per lavorare al meglio come scrittore freelance sono necessari alcuni strumenti indispensabili. Ti parlo dei miei inseparabili compagni di viaggio.
Come scrivere un blog efficace e (soprattutto) utile?
Riflessioni varie su come scrivere un blog personale che abbia un qualche successo. Il primo passo? Essere utili e terra terra. Pare facile, ma non lo è.