Musica per lavorare da casa: 6 canzoni per copywriter (e non solo)

musica per lavorare da casa per i copy
Scegliere la giusta musica per lavorare da casa può fare la differenza e aiutarti a scrivere meglio. Ecco sei proposte adatte un po' a tutti i gusti.

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Trovare la giusta musica per lavorare da casa è una questione davvero seria. Perché, almeno per quanto mi riguarda, scrivere senza un sottofondo musicale è semplicemente impossibile. Un po’ perché mi aiuta a escludere tutti i rumori esterni, e un po’ perché sono abituato così.

Ho delle abitudini piuttosto precise quando si tratta di musica e lavoro. Ascolto canzoni solo nella fase di stesura dei contenuti. Quando passo a editing e revisioni, invece, interrompo tutto e leggo ad alta voce (cosa essenziale per creare bei testi, per quanto mi riguarda).

Visto che non sei qui per leggere come lavoro di solito, passo subito alle sei canzoni e rispettivi album che secondo me fanno lavorare bene. Ti avviso: i miei gusti musicali sono piuttosto hipster e inutilmente sofisticati. Lo puoi vedere anche nell’articolo sulle 5 canzoni motivazionali per copy freelance. Però ecco, una volta che sei qui, perché non dargli un’occhiata?

L’alternativa alternativa – All Mirrors (Angel Olsen)

Ideale per quando devi scrivere cose concettuali

La musica di Angel Olsen è piuttosto particolare. Dei primi dischi mi piacciono solo poche canzoni, soprattutto perché certi pezzi sono molto (molto molto) lenti o comunque poco movimentati. Con All Mirrors, il suo ultimo disco, le cose sono cambiate.

Soprattutto le tracce iniziali sono una bella botta di vita, e spesso mi aiutano quando devo essere più creativo. Ad esempio quando scrivo un post per blog, o un articolo.

In particolare, la canzone che dà il titolo all’album, All Mirrors, è veramente affascinante. E ha un video vagamente a là Kate Bush (che però rimane su un altro pianeta, almeno per quanto mi riguarda):

bella canzone e bel video

L’alternativa elegante – Song for our Daughter (Laura Marling)

Ideale per quando devi scrivere per emozionare

Girando sulle piattaforme di streaming ci si può imbattere in una pletora di cantautrici esotiche davvero interessanti. Ti segno qualche nome: Julia Jacklin è particolarmente brava, anche Stella Donnelly fa belle robette. Poi ovviamente c’è la regina incontrastata della scena indie, la meravigliosa Jenny Lewis, e la mia cantante preferita, Regina Spektor.

Ti consiglio a vario titolo tutte le voci di cui ti ho parlato, ma anche e soprattutto Laura Marling, e il suo disco più recente, Song for our Daughter. Purtroppo non c’è la versione in vinile, causa Coronavirus, uscirà solo a settembre.

Una manciata di canzoni raffinate, con un’alternanza deliziosa tra pezzi più movimentati e altri più calmi, ideali per scrivere. Mi sembra un album intimo, elegante, adatto soprattutto per quando bisogna mettere giù parole che riescano un minimo ad emozionare:

questo è un gran bel disco

L’alternativa classica – Le ultime sinfonie di Mozart

Ideali per quando lavori da ore e non hai ancora finito

C’è stato un periodo dove la mia scelta di musica per lavorare da casa era una cosa: Mozart. C’è qualcosa nelle ultime sue ultime quattro sinfonie che non saprei spiegare bene. Ci trovi un po’ di tutto. La vitalità della n. 38, la grandiosità della n. 39, la meravigliosa disperazione della n. 40.

Ascoltare musica classica è un vero e proprio toccasana quando magari ti ritrovi a scrivere dopo ore e ore di lavoro, e sai che ne avrai ancora per molto. Ti rilassa, fa passare il mal di testa, e ti fa sentire anche molto elegante e sofisticato, devo dire.

Con il tempo ho imparato ad apprezzare anche le diverse esecuzioni dei vari direttori d’orchestra. E ho scoperto che ce ne sono alcuni, come Abbado e Harnoncourt, che mi piacciono più di altri. La loro direzione è vivace e moderna. E poi la smetto qui con le considerazioni tecniche perché mi coprirei solo di ridicolo.

Se non hai in mente da dove cominciare, ti segno i tre movimenti che secondo me non devono mai mancare nell’arsenale musicale di un copywriter:

  • Il primo movimento della sinfonia n. 38
  • Il terzo movimento della sinfonia n. 39
  • Ovviamente, il primo movimento della sinfonia n. 40, questa delizia qui:
mamma mia

L’alternativa rockettara – Blunderbuss (Jack White)

Ideale per quando vuoi casino nelle orecchie

Di Jack White mi piace qualsiasi cosa. Adoro l’anima casinista e un po’ adolescenziale dei dischi dei White Stripes (senti questa commovente versione di Baby Blue), mi piace tantissimo la maestria dei dischi dei The Raconteurs, e anche qualcosa dei The Dead Weather. Ma l’album che mi ha accompagnato per diversi mesi sul lavoro è stato il suo primo progetto solista, Blunderbuss.

Dei tre dischi post-White Stripes, questo è forse quello meno sperimentale, ma con alcune chicche musicali decisamente godibili, e con un’alternanza di momenti lenti e rockettari.

Un album ideale per quando magari inizi la mattina, ti senti bello carico e vuoi pomparti nelle orecchie un po’ di casino. E non mi pare si possa definire in altro modo la chitarra che irrompe a metà della canzone che chiude la tracklist dell’album, Take Me With You When You Go. Gustatela in questa meravigliosa versione live (attento soprattutto alla batterista e alla sua voglia irrefrenabile di scassare piatti e rullanti):

davvero tutto molto bello

L’alternativa rilassante – Ultimate Collection (Katie Melua)

Ideale per quando vuoi fermarti e prendere una pausa

Katie Melua è tra le mie cantanti preferite. Ha una voce fantastica, le sue canzoni sono sempre molto eleganti e rilassanti. Tra le cose che sa fare meglio ci sono anche le cover, come quelle incluse nella Ultimate Collection, il best of pubblicato un paio di anni fa. Include brani soprattutto lenti, ma anche pezzi più ritmati, perfetti per lavorare.

È un tipo di musica ideale per quando magari vuoi alzare le mani dalla tastiera, chiudere gli occhi e andartene via un po’ con la testa. La stessa cosa la puoi fare anche con Agnes Obel, che fa cose ancora più raffinate ma decisamente diverse (sentiti questa deliziosa Riverside).

Tornando a Katie Melua, nel disco di cui ti ho parlato poco fa c’è una cover di Fields of Gold da lasciare semplicemente a bocca aperta. Falla partire, chiudi gli occhi e fai pace col mondo:

che delizioso accento inglese

L’alternativa italiana – Sussidiario illustrato della giovinezza (Baustelle)

Ideale quando devi scrivere narrativa, o cose del genere

Quando parlo di musica per lavorare da casa, di solito metto in mezzo solo canzoni straniere. Non per essere snob, ma solo perché con i pezzi in italiano tendo a distrarmi di più. Ciò non toglie che ci sono alcuni album che semplicemente non puoi escludere. Come il Pescatore di Asterischi di Samuele Bersani (quanto caspita è bella Replay), gli album concettuali di De André, e i primi tre dischi dei Baustelle.

Il Sussidiario illustrato della giovinezza, la loro opera prima, è un gioiello. Canzoni intrise di citazioni, cartoline che possono dare ispirazioni nei modi più diversi. Quando devo scrivere qualcosa che vira verso la narrativa, mi vengono spesso in mente i loro versi.

Del tipo, ascolta La canzone del riformatorio, e vedi se anche tu non puoi fare a meno di immaginarti ogni scena descritta:

… sono quello che non ride mai nella tua scuola

Tu che dici? Qual è il disco che metti sempre quando vuoi concentrarti sul lavoro?

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