Di cosa parla questo articolo?
Ci siamo. È di nuovo quel momento dell’anno dove si sta svegli fino alle quattro del mattino (se va bene) a vedere omoni che piangono durante l’inno nazionale, e quel genialoide di Patrick Mahomes fare il diavolo a quattro e vincere il suo secondo Lombardi Trophy. Nonostante una caviglia scassata e tutto quanto. Never underestimate the heart of a champion, o come si dice.
Gli spot del Superbowl 2023 non hanno tradito le attese in quanto a cose strambe, pacchiane, ruffiane e adorabili. Vediamo allora le cinque pubblicità più improbabili andate in onda durante il partitone.
Nota bene: si tratta del parere di uno che ha dormito sì e no un paio di ore stanotte, quindi non so che ne può uscire di buono.
PopCorners - Break Into Something Good
Improbabile perché: yeah, science! (della patatina)
Dopo El Camino, film non proprio irresistibile (o se non altro, non così necessario), Aaron Paul e Bryan Cranston tornano a vestire i panni di Jesse Pinkman e Walter White per una pubblicità di patatine, ripercorrendo alcuni momenti iniziali della storia di Breakin Bad. Cose strane che si possono vedere solo durante il Super Bowl.
Non so quanto sia vantaggioso o carino associare il proprio prodotto alle metanfetamine ma, a quanto pare, per PopCorners va bene così. E chi siamo noi per giudicare?
Avocados from Mexico - Make it better
Improbabile perché: Dio (o Satana, non saprei) è uno scoiattolo parlante
L’anno scorso erano mancati un po’ alla festa, mentre quest’anno sono tornati alla grande. Avocados from Mexico propone una pacchianata micidiale a tema Adamo ed Eva, con tanto di omaccioni nudi, battute che dovrebbero essere sconce e il solito, mortifero jingle. La domanda fondamentale è legata al ruolo dello scoiattolo perlante che dà l’avocado a Eva. Chi è, cosa simboleggia, e perché è stato lasciato fuori dalle pagine dell’antico testamento?
Forse non è la loro pubblicità più improbabile di sempre, ma è sempre bene mantenere vive le tradizioni, e loro ci riescono alla grande.
Jeep - Electric Boogie
Improbabile perché: c’è un bradipo che ti fa l’occhiolino (tra le altre cose)
Non è stato lo spot sulle auto elettriche più carino (quello General Electric era più simpatico forse), ma di certo questo commerical Jeep è stato uno dei più improbabili.
Non c’è tantissimo da dire alla fine, è più questione di esecuzione che idea per quanto posso capirne. Animali che ballano felici accompagnando le nuove vetture elettrificate del brand in una sequenza di immagini sempre più cringe. Capre che cantano, giraffe allegre, orsi ballerini, un bradipo che la sa lunga. Gli ingredienti perfetti per uno spot del Super Bowl, in effetti.
Tubi - Down the rabbit hole
Improbabile perché: ci sono tipo conigli assassini
Quello che all’inizio sembra un omaggio a Donnie Darko si rivela al tempo stesso uno degli spot più improbabili e uno di quelli col messaggio più intelligente. Tubi, servizio di streaming, invita a trovare la propria tana e a buttarcisi dentro, scegliendo i propri contenuti preferiti da guardare.
Un messaggio semplice ma raccontato in maniera un po’ carina, un po’ inquietante e un po’ intelligente. Direi che non si può chiedere molto di più, per una delle migliori pubblicità del Super Bowl 2023, mi azzardo a dire.
Workday - Rock Star
Improbabile perché: ci sono rockstar che devono fatturare
Non so se è proprio uno spot improbabile, ma sicuro rientra nel filone che sembra sia andato per la maggiore nelle pubblicità del Superbowl 2023. Ovvero quello di esagerare un po’ pur di far ridere.
Il commercial Workday è carino, mette insieme un po’ di rockettari (Billy Idol, Joan Jett e Ozzy Osborne tra gli altri) e fa sorridere. Non passa alla storia come uno spot rivoluzionario ma fa il suo, insomma.
Pochi temi sociali, tanti animali strani: le pubblicità del Super Bowl LVII
Nelle pubblicità dell’anno scorso ci eravamo lasciati con diversi spot che in un modo o in un altro enfatizzavano l’importanza della tecnologia, il suo essere utile. Quasi a ringraziarla per averci tenuto compagnia nei mesi più duri della pandemia e della quarantena.
Quest’anno il tema tecnologico era più sfumato. C’è stata l’attenzione alle questioni ambientali, sopratutto con le auto elettriche, ma in generale l’impressione è che la direzione sia stata quella di proporre messaggi allegri e più improbabili del solito. E il modo scelto per farlo è stato spesso lasciare la scena ad animali più o meno inquietanti e umanizzate. Ma anche a scena di vita quotidiana davvero molto comuni. Guarda quanto è carino e innocuo questo spot Bud Light:
Le ruffianate sono state poche, e i temi sociali messi poco poco in disparte. Perché il periodo è quello che è, e magari far fare una risata al consumatore è la via giusta per fargli comprare qualche gingillo in più.
E anche per quest’anno è tutto, vado a dormire.
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