5 siti per freelance per cercare lavoro come copy

confronto tra 5 siti per freelance
Internet è pieno di piattaforme che offrono lavoro anche a freelance con poca esperienza. Cerco di spiegarti pregi e difetti di alcuni di questi siti.

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Conoscere bene i siti per freelance può tornare utile in vari frangenti. Ad esempio se sei all’inizio della tua carriera da copy (o qualsiasi altro lavoro che si può fare da casa). O magari quando vuoi trovare qualche lavoretto sfizioso da portare a termine senza tanto impegno.

I siti per trovare commesse sono tantissimi. Tra i tanti, prima di iniziare a parlarti delle altre piattaforme, ti segnalo Jooble, che include un sacco di inserzioni dedicate al lavoro per copywriter freelance. Conviene dargli un’occhiata, non si sa mai.

In ogni caso, sperando di fare cosa gradita, ti illustro brevemente il funzionamento con relativi pro e contro di cinque piattaforme per freelance. Negli anni scorsi le ho provate più o meno tutte, e quindi posso parlare senza il pericolo di sparare troppe scemenze. Iniziamo.

Perché cercare lavoro su siti per freelance

Qualche anno fa io mi trovavo in questa situazione: sapevo scrivere bene, non avevo la minima esperienza di copywriting, volevo trovare lavoro. Le cose da fare, quando ci si trova nei miei panni, sono sostanzialmente due. Buttare a casaccio curriculum un po’ dove capita, sperando almeno in una risposta (anche di rifiuto, tanto per essere calcolati). Oppure provare a inserirsi sulle piattaforme della gig economy.

Un lavoretto qui e uno là non fanno uno stipendio decente, questo è sicuro. Però possono aiutare a entrare in contatto col mondo del lavoro. O meglio, un mondo del lavoro, fatto di zero tutele e zero sicurezze. Mmh, tutto sommato gran parte del mondo del lavoro è così. Lasciamo stare.

E quindi, ecco le cinque piattaforme per lavoro freelance che ho testato con mano. Sono tutte molto famose, non sto scoprendo certo l’acqua calda.

migliori siti per freelance
rappresentazione un po’ così di un freelance mentre lavora e pensa a cose

Upwork

Upwork è stata la primissima piattaforma che ho provato a sfruttare all’inizio della mia carriera. E da allora ci sono rimasto sempre un po’ affezionato. Non perché abbia mai concluso qualcosa di particolarmente buono, questo no. Però è comunque è un sito dove c’è sempre un gran numero di inserzioni, e quindi di possibili opportunità da sfruttare.

Per rispondere agli annunci bisogna spendere dei crediti. Una volta erano gratuiti (mi pare), adesso credo vadano acquistati. Infatti, volendo, c’è anche un abbonamento mensile da $ 15 che ogni mese dà accesso a 70 preziosi gettoni. Io, in generale, non spenderei mai soldi su piattaforme del genere. Perché comunque è una spesa che potrà o non potrà essere ripagata, e non dà poi così tanti vantaggi.

C’è gente da ogni parte del mondo, e con un po’ di impegno (tenendo bassissime le richieste economiche) forse si riesce ad arraffare qualche lavoretto. La competizione, però, è super agguerrita.

Cose carine: alto numero di inserzioni per diverse tipologie di professioni
Cose poco carine: competizione serrata per le offerte più interessanti

Freelancer

La mia esperienza con Freelancer è in chiaroscuro. Su questa piattaforma ho agganciato un cliente molto importante, e questo è ottimo. Però, poi, per un periodo mi sono fatto risucchiare nel vortice dei contest di graphic design, un’esperienza non proprio piacevole.

Su Freelancer ci sono spesso offerte carine, ma il loro numero è piuttosto basso (almeno per quanto riguarda servizi di scrittura e simili). Per cercare qualche gig bisogna essere piuttosto costanti nelle visite al sito. Che se non hai niente da fare va anche bene, ma se hai un minimo di impegno non è il massimo. Per i contest, il discorso è piuttosto complicato da fare adesso: te ne parlo meglio in questo articolo sul lavoro gratis.

Cose carine: possibilità di pescare inserzioni anche di buon valore
Cose poco carine: numero di inserzioni non sempre così elevato

Twago

Su Twago ho avuto un po’ meno esperienze rispetto alle altre piattaforme di cui sto parlando. Una volta, però, mi è capitato di agganciare un buon cliente, per un bel lavoro di seo copywriting. Anche Twago funziona con i crediti, che si devono comprare con pecunia sonante. È previsto un abbonamento con un prezzo piuttosto fuori dal mondo, se devo dire. Oppure è possibile comprare pacchetti di crediti. Quando si inizia, mi pare di ricordare, vengono dati crediti gratis, tanto per vedere com’è la situazione.

Il numero di inserzioni – sempre relative a scrittura di copy e cose del genere – è basso. La qualità varia, ma generalmente si mantiene nella media. La mia sensazione è che non sia il sito migliore per iniziare se non si ha proprio esperienza – forse è meglio Upwork in questo senso.

Cose carine: a volte è possibile anche incrociare buone inserzioni
Cose poco carine: forse non la migliore scelta per iniziare

Fiverr

Su Fiverr c’è il mondo intero. E tu, piccolo piccolo, vorresti andare là e trovare lavoro. È una faccenda davvero complicata, e non so sinceramente se un freelance senza esperienza sia in grado di farcela. Io, per dire, ai miei tempi non ho mai concluso niente, pur avendo creato diversi gig per vari servizi.

Il discorso è piuttosto diverso rispetto alle altre piattaforme. Qui sei tu che devi creare un annuncio e “venderti” a possibili clienti, non devi andare alla ricerca di buone inserzioni. Il fatto è che la competizione è serratissima, specie se operi in ambiti “transnazionali” come il graphic design. Sulla scrittura già è un minimo diverso, ma anche lì non è che sia molto più semplice.

D’altra parte, hai totale controllo. Puoi scegliere il prezzo, i servizi offerti, le tempistiche, insomma un po’ di tutto. Se riesci a prendere quota, e a portare a termine qualche commessa, puoi anche farci buoni affari, sostenibili e nel lungo periodo.

Cose carine: totale controllo sulle proprie attività, possibilità di guadagni
Cose poco carine: concorrenza spietata

More than Writers

More than Writers è una piattaforma internazionale dedicata ai freelance della scrittura. Dopo esserti iscritto devi sottoporti a una specie di test di valutazione, puoi iniziare a darti da fare. Il che significa aspettare che la piattaforma ti invii delle offerte che si adattano al tuo profilo. Le proposte sono poche, però sono legate anche a brand piuttosto prestigiosi. Ovviamente nel tuo portfolio poi non puoi dire che hai scritto per questi brand, ben inteso.

I compensi sono medio-bassi, ma in generale sono un po’ più alti di altre piattaforme. E comunque, cambiano da cliente a cliente. Se una determinata offerta è di proprio interesse, bisogna mandare una segnalazione con la propria disponibilità. Se si viene ritenuti idonei, si può iniziare a lavorare.

In generale, per un copy da remoto è una piattaforma sulla quale secondo me conviene esserci. Non si sa mai, magari può arrivare qualche proposta buona di tanto in tanto. D’altra parte, devi attendere che vengano segnalate offerte, e non è detto che tu venga scelto.

Se ti interessano siti del genere, ti segnalo anche Quill Content, che funziona più o meno in modo simile. Io non ho mai agganciato niente di buono qui sopra, però.

Cose carine: possibilità di scrivere anche per brand importanti
Cose poco carine: le offerte non sono tantissime

Altri siti per freelance che però non ho provato bene

Ovviamente ci sono tanti altri siti per freelance in giro sulla rete. Alcuni di questi li ho provati, ma non mi hanno convinto molto. PeoplePerHour, ad esempio, mi pare poco centrato sull’Italia, e in generale non sono mai riuscito a incrociare una buona offerta. Lo stesso discorso vale per GreatContent e We Work Remotely. Ma magari in altri ambiti si riesce a scovare qualcosa, io parlo per il mio caso di copywriter.

Melascrivi è un po’ quello che è. Una decina di anni fa, quando ho iniziato, ho usato questa piattaforma per scriverci qualcosa. Diciamo che lo si fa più per la soddisfazione di essere pubblicati che per i compensi, visto che si viene pagati una miseria. Però, se si è proprio agli inizi, si potrebbe provare.

Oppure si potrebbe spendere lo stesso tempo per studiare e magari portare avanti un proprio blog o i propri profili social. Decisions, decisions.

“faccio questa cosa o quest’altra?” – più o meno il riassunto della vita di un freelance

Tu che piattaforme per freelance usi o hai usato?

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